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LE ESSENZE PER PROFUMARE LE CANDELE

Come scegliere l’essenza giusta, la giusta profumazione per le creazioni?
Una delle caratteristiche che guida la scelta delle candele è proprio il loro aroma.

Nello scegliere un’essenza per profumare le proprie creazioni va sempre considerato che questa profumazione non si sentirà solo con la candela spenta ma sarà maggiore durante la sua combustione. Durante la combustione, infatti, l’essenza mischiata alla cera che si scioglie, evapora e sprigiona i suoi effluvi. Se si sono scelte essenze naturali, cosa che consigliamo vivamente, si potranno anche ottenere effetti benefici, come per le candele balsamiche realizzate nel capitolo 3. Se invece la scelta cade su essenze di origine chimica, quindi riproduzioni sintetiche degli aromi originari, queste fumigazioni saranno ben lontane dall’avere effetti benefici.
Consigliamo comunque, prima di impiegare largamente un’essenza anche naturale in una preparazione, di testarne la tenuta e la combustione. Alcune essenze infatti potrebbero risultare troppo oleose e compromettere la combustione della candela, che si spegnerà continuamente. In questi casi, basta ridurre la quantità di essenza. Se il risultato della profumazione non è sufficiente, si può aggiungere sfregando la candela esternamente con una calza di nylon e qualche goccia di essenza. In questo modo non ne verrà compromessa la combustione.
Esistono quasi 800 essenze sintetiche contro il centinaio di essenze naturali. Per fare un esempio pratico alla portata di tutti, possiamo dire che l’essenza tanto di moda in questi anni “ocean breeze” (brezza marina) non esiste in natura e qualsiasi candela con questa profumazione non può essere considerata ‘naturale’. Altre essenze che non esistono nella versione naturale  sono opium e muschio bianco.

Partiamo dalle profumazioni più utilizzate.

Le essenze di cucina.

Sono i profumi con vaniglia o a base di vaniglia e sono tuttora i più utilizzati come profumazione delle candele. Seguono cannella, caffé, ginger, torta di mele (mela-vaniglia-cannella), zenzero.

Le essenze fruttate

Sono le essenze che favoriscono l’energia e occupano il secondo posto tra le preferenze degli appassionati di candele. Le più comuni sono limone/cedro, mela verde, pesca, fragola e ciliegia.

Le essenze fiorite

Al contrario di quanto si pensi, vista la diffusione di candele profumate alla rosa, le essenze fiorite non sono tra le più ricercate e acquistate (dati American National Candle Association). Alcuni ne sono addirittura infastiditi, forse perché abituati a essenze non naturali, molto forti e penetranti. Le essenze naturali hanno sempre un profumo molto delicato, difficilmente hanno un’alta concentrazione tale da indurre un disturbo, come accade invece per le essenze artificiali.
Tra queste ricordiamo l’onnipresente rosa, la lavanda, lillà, peonia, gelsomino e gardenia.

Le essenze zen
Sono quelle che favoriscono il rilassamento e la meditazione. Sono spesso usate nelle spa. Tra le più utilizzate troviamo ginger, menta, eucalipto, sandalo, té verde e ylang ylang

Alcune combinazioni originali per la profumazione di candele

Boschi del nord:  pino silvestre, eucalipto
Balsamico: pino silvestre, eucalipto, menta piperita, lavanda
Rilassante : lavanda, cedro, malaleuca
Energizzante : limone/cedro, zenzero, arancio
Sensuale: ylang ylang , vaniglia
Afrodisiaco: lime, zenzero, cananga, parchouli
Benvenuto (per la casa): vaniglia, cannella, lime
Concentrazione: rosmarino, cedro
Orientale: sandalo, ylang ylang, gelsomino, noce moscata

E VOI? Qual’è la vostra combinazione preferita? 😉

Per una trattazione più tecnica degli aromi per candele si veda il volume sotto.

 

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Candele in cera, idee e spunti

CANDELA ESTIVA CON FIORI SECCHI DECOUPAGE

Con l’arrivo dell’estate e dei prati pieni di fiori è il momento migliore per creare qualche candela con fiori veri, per ricordarci anche durante l’inverno questa meravigliosa stagione.

Quella che vi proponiamo sopra è semplicissima. Si compone di un cero avorio alla vaniglia, reperibile ovunque. Quello nella foto è un cero vegetale a base di cera di soia.

Raccogliere in un prato margheritine e foglie di felce piccole, qui è stato inserito anche qualche rametto di mimosa per movimentare ma si ottiene lo stesso effetto anche con camomilla. Una volta raccolti, li si pressa tra due fogli di carta, sotto un paio di libri belli pesanti. Con questo caldo, tempo un paio di giorni sono già belli secchi e si possono applicare sulla candela.

I metodi sono due.

Il primo, più difficile, da esperti, vi consente di riutilizzare la candela e di accenderla. Si fa infatti una fusione di cera bianca e si immerge la candela per meno di un minuto, la si ritira, si appoggia su un foglio in allumini e velocemente si attacca la composizione (bisogna prevedere in anticipo come mettere i vari pezzi). Una volta asciutta, si spennella con un altro po’ di cera fusa, formando un velo sottilissimo e senza mai ripassare sulle parti già spennellate.

Con il secondo metodo, si ottiene una candela fiorita velocemente e va bene anche per i meno esperti. Però non potrà essere accesa, è una candela solo decorativa. Il metodo consiste infatti nell’attaccare i fiori con la tecnica del decoupage, utilizzando vinavil sia per attaccarli, che per un paio di mani protettive una volta asciutte. L’effetto è bello, ma se la regalate ricordatevi di spiegare bene che non può essere accesa perché il vinavil e le colle per decoupage sono infiammabili.

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Candele in cera, news, Portacandele

CANDELE ALLA CITRONELLA IN VASETTO DI COCCIO

Ho trovato questi vasetti per giardinaggio che possono essere trasformati in decorative candele alla citronella per il giardino e per le cene all’aperto. Adesso che arriva l’estate la citronella si rivela un metodo efficace per tenere lontane le zanzare in modo naturale. Ovviamente stando moooolto alla larga dalle candele chimiche di dubbia provenienza, specialmente quelle di importazione orientale.

Sono semplicissime da realizzare e i contenitori possono esser riutilizzati più volte. Basta togliere i residui di cera una volta terminata la candela (anche i residui sono riutilizzabili rifondendoli insieme ad altra cera alla citronella, vedi di seguito)..

Occorrente:

  • 1 vasetto in coccio o ceramica per giardino
  • stoppino n.8 in cotone dell’altezza della tazza + 5 cm
  • forbici
  • 2 pentolini per fondere la cera a bagno maria
  • mix paraffina-stearina oppure stearina vegetale pronta, quanto basta (misurate con il vasetto stesso quanta ne contiene e aggiungetene un po’)
  • colorante giallo per cera
  • olio essenziale di citronella, 3 ml per 1 kg di cera
  • una matita o un bastoncino

Procedimento:
Se non siete pratici con la costruzione di candele artigianali, vi consiglio di leggere prima la guida base per la creazione di candele in cera.

Portare a fusione la cera a bagno maria e versarvi il colore. Il colore dovrà essere molto carico perchè il giallo è un colore che sulla cera rende poco, se non si mette abbastanza colore il rischio è di ottenere un effetto bianchiccio per nulla piacevole. Aggiungere infine la profumazione. La misura ottimale è di 3 ml per 1 kg di cera, fate la proporzione con quanta cera state utilizzando.

Legare lo stoppino a una matita o un bastoncino che lo manterrà fuori dalla tazza. Calcolare l’altezza della tazza, nel mio caso 8 cm e fare un nodo triplo dalla parte opposta dello stoppino, a 8 cm dalla legatura alla matita. Oppure, al posto del nodo, posizionare un ferma-stoppino di metallo. Posizionare lo stoppino nel vaso e versare circa 1 cm di cera. Assicurarsi che lo stoppino sia appoggiato dritto e che la matita messa di traverso sulla tazza lo tenga fermo. Attendere un’ora che la cera si solidifichi e fissi lo stoppino. Nel frattempo avrete mantenuto il resto della cera liquido con il bagnomaria caldo. Questa operazione ovviamente si può saltare se si utilizzano i fermastoppini in metallo ( vedi guida base per la creazione di candele in cera.)
Una volta che il primo strato è asciutto, tendete bene lo stoppino, se è troppo morbido potete usare la matita per avvolgerlo. Con lo stoppino ben teso, versare tutta la rimanete cera, assicurarsi che lo stoppino sia bene al centro e lasciare asciugare la candela.

Consiglio: la cera tenderà a formare un solco/avvallamento in corrispondenza dello stoppino, per evitare questo effetto antiestetico, conservate un po’ della cera colorata e una volta asciugata la candela fate un ultimo strato di un mezzo centimetro che andrà anche a riempire l’avvallamento lasciandovi un effetto liscio in superficie. Per dare brillantezza allo strato superiore, si può passare con un goccio di olio profumato o olio essenziale e un battuffolo di cotone. Questo amplificherà anche l’aroma della candela.

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Candele di soia, Libri, news

I VANTAGGI SALUTISTICI E AMBIENTALI DELLA CERA DI SOIA

I vantaggi nell’uso della cera di soia sono soprattutto ambientali e salutistici. Parliamo chiaramente solo di prodotti in 100% soia, non di prodotti addizionati. Il brevetto di Richards, inventore della cera di soia e attuale detentore del brevetto, definisce cera di soia anche quella addizionata fino al 4% di prodotti sintetici ma è una semplice questione di registrazione del brevetto, tutte e tre le marche riportate sotto producono cere al 100% di soia, non addizionate.

• La cera di soia è prodotta solo con soia, un vegetale rinnovabile
• E’ l’unica cera biodegradabile al 100%
• E’ cruelty free. Nessun componente è testato sugli animali
• Non necessita di erbicidi e pesticidi per la crescita, alcuni come EcoSoy garantiscono anche la coltivazione biologica della soia oltre ad aver bandito la soia OGM.
Non necessita di solventi per la pulizia, si lava via con l’acqua calda
• Crea nuova occupazione perché spesso i produttori sono legati a cooperative sociali o a progetti di sviluppo locale
• E’ utilizzabile anche per saponi
• E’ stabile in fusione anche su lunghi periodi, quindi adatta anche per attività con i bambini
• Grazie alla composizione 100% vegetale, le candele in cera di soia non emettono sostanze tossiche o inquinanti durante l’accensione
• La cera di soia è un composto stabile e uniforme che associato a oli essenziali e balsami naturali può essere impiegato alacremente in aromaterapia per un risultato 100% naturale.

Attualmente esistono in commercio diversi tipi di cera di soia, soprattutto sul mercato americano, ma cominciano a diffondersi anche in Europa.
Le marche più famose sono:

Cargill NatureWax, già citata sopra, prodotta sui brevetti originali di Richards. E’ un ottimo prodotto, soprattutto se piacciono le tinte pastello e naturali. Questa cera ha infatti la particolare proprietà di attenuare i colori e anche gialli e rossi molto accesi che danno risultati piuttosto discutibili con altre cere, con la NatureWax diventano delicate sfumature pastello. L’unica controindicazione è che bisogna farci un po’ la mano, non ha un’aderenza del 100% quindi ci vuole un po’ di espererienza nel maneggiarla ma nulla che non si risolva con 2-3 tentativi.
Cargill NatureWax garantisce solo su alcuni tipi di cere di non usare soia OGM.
EcoSoya. Anche questa naturale al 100%, di nuova immissione sul mercato. Viene commercializzata in diverse miscele, appositamente studiate per candele in vaso oppure candele autoportanti. La CB-135 è la miscela base che si presta a entrambe le tipologie di candele ed è molto semplice da utilizzare anche da parte di principianti. Un prodotto particolare di questa linea è la 100% Soy, una cera che non ha altri oli addizionati, è prodotta solo con soia e mantiene un elegante colore opaco/satinato. EcoSoy garantisce di non usare soia OGM.
Enchanted Lights Soy Wax. Prodotta anche questa al 100% con soia, ha un costo ridotto ma prestazioni limitate. Si usa solo per candele in vaso. Diversi candle maker accusano problemi di rigonfiamenti nella fase di scioglimento con conseguenti formazioni di bolle e quindi buchi nella candela.

Per gli attrezzi, lo spazio di lavoro e le procedure generali nella lavorazione della cera di soia, trovate tutto nel libro qui di seguito.

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